Museo Archeologico di Artimino “Francesco Nicosia”
Istituito nel 1981 e aperto nel 1983, grazie alla sinergia del Comune di Carmignano con la Soprintendenza Archeologica della Toscana, il Museo di Artimino ha trovato la sua prima collocazione nei sotterranei della Villa Medicea “La Ferdinanda”.
Il 26 marzo 2011 è stata inaugurata la nuova sede all’interno del borgo, negli ambienti delle ex tinaie.
Il Museo vuole illustrare la storia del centro etrusco di Artimino e del suo territorio attraverso i reperti rinvenuti nel corso di cinquant’anni di ricerche. Quest’area, infatti, fin dal periodo “orientalizzante” della cività etrusca (VII sec. a. c.) ha conosciuto uno straordinario sviluppo economico e culturale grazie alla disponibilità di terre fertili, ma soprattutto ad una collocazione geografica strategica, in corrispondenza della confluenza dell’Ombrone Pistoiese e del Bisenzio in Arno, a controllo di percorsi commerciali che collegavano l’Etruria propria con l’Etruria Padana e con le regioni più settentrionali della penisola italica.
Nel 2013 il Museo Archeologico di Artimino “Francesco Nicosia” ha ottenuto dalla Regione Toscana il riconoscimento di “Museo di rilevanza regionale”.
Istituito nel 1981 e aperto nel 1983, grazie alla sinergia del Comune di Carmignano con la Soprintendenza Archeologica della Toscana, il Museo di Artimino ha trovato la sua prima collocazione nei sotterranei della Villa Medicea “La Ferdinanda”.
Il 26 marzo 2011 è stata inaugurata la nuova sede all’interno del borgo, negli ambienti delle ex tinaie.
Il Museo vuole illustrare la storia del centro etrusco di Artimino e del suo territorio attraverso i reperti rinvenuti nel corso di cinquant’anni di ricerche. Quest’area, infatti, fin dal periodo “orientalizzante” della cività etrusca (VII sec. a. c.) ha conosciuto uno straordinario sviluppo economico e culturale grazie alla disponibilità di terre fertili, ma soprattutto ad una collocazione geografica strategica, in corrispondenza della confluenza dell’Ombrone Pistoiese e del Bisenzio in Arno, a controllo di percorsi commerciali che collegavano l’Etruria propria con l’Etruria Padana e con le regioni più settentrionali della penisola italica.
Nel 2013 il Museo Archeologico di Artimino “Francesco Nicosia” ha ottenuto dalla Regione Toscana il riconoscimento di “Museo di rilevanza regionale”.
Nel 2017 al Comune di Carmignano è stato riconosciuto dalla Regione Toscana l’importante riconoscimento di “Città d’eccellenza della Civiltà etrusca” .
Un viaggio nel tempo che accompagna il visitatore a scoprire gli splendidi reperti
riportati alla luce principalmente da Francesco Nicosia, l’archeologo al quale il museo è dedicato.
L’esposizione museale – organizzata seguendo un criterio topografico e cronologico – è distribuita su due piani cui corrispondono due diverse sezioni: il Mondo dei vivi e il Mondo dei morti.
Il Museo offre gratuitamente video Guide LIS per visitatori non udenti
Il piano superiore è dedicato al popolamento dell’area con i suoi diversi insediamenti e le testimonianze della vita quotidiana: il “Mondo dei vivi”.
Qui sono esposti i reperti provenienti dal sito fortificato di Pietramarina e dalle diverse aree insediative di Artiminio.
Nel piano inferiore si giunge alla dimensione più suggestiva delle necropoli: il “Mondo dei morti”.
Qui sono esposti i corredi funerari provenienti dalle sepolture di Artiminio Prato Rosello, dalle tombe di Grumolo, Grumaggio e dalla Necropoli di Comeana, con i Tumuli dei Boschetti e di Montefortini.
Un viaggio nel tempo che accompagna il visitatore a scoprire gli splendidi reperti
riportati alla luce principalmente da Francesco Nicosia, l’archeologo al quale il museo è dedicato.
L’esposizione museale – organizzata seguendo un criterio topografico e cronologico – è distribuita su due piani cui corrispondono due diverse sezioni: il Mondo dei vivi e il Mondo dei morti.
Il Museo offre gratuitamente video Guide LIS per visitatori non udenti
Il piano superiore è dedicato al popolamento dell’area con i suoi diversi insediamenti e le testimonianze della vita quotidiana: il “Mondo dei vivi”.
Qui sono esposti i reperti provenienti dal sito fortificato di Pietramarina e dalle diverse aree insediative di Artiminio.
Nel piano inferiore si giunge alla dimensione più suggestiva delle necropoli: il “Mondo dei morti”.
Qui sono esposti i corredi funerari provenienti dalle sepolture di Artiminio Prato Rosello, dalle tombe di Grumolo, Grumaggio e dalla Necropoli di Comeana, con i Tumuli dei Boschetti e di Montefortini.