L’impianto originario della Pieve romanica di S.Leonardo (230 metri s.l.m.) risale verosimilmente alla seconda metà del X secolo. Successivamente la chiesa ha subito modifiche e ristrutturazioni: nel XII secolo e nel XIV secolo, epoca a cui risale la realizzazione della copertura a volte a crociera delle navate interne. Nel XV secolo alla facciata, caratterizzata da un arco cieco con all’interno una bifora (soluzione che si deve alle maestranze lombarde attive in Toscana tra X e XII secolo), fu addossata la loggia.
La parte posteriore dell’edificio è articolata in tre absidi (caratterizzate, quelle laterali, da archetti ciechi che poggiano su lesene, quello centrale da nicchie “a fornice”) che trovano corrispondenza nelle tre navate interne divise da pilastri quadrangolari con gli angoli smussati. Nel paramento esterno, completamente realizzato in blocchi di pietra arenaria disposti su filari regolari, sono state recuperate, in occasione di un restauro eseguito nella seconda metà degli anni ’60, alcune urnette etrusche ellenistiche, oggi sostituite da copie, che hanno fatto ipotizzare l’esistenza di una necropoli etrusca nelle immediate vicinanze. Al lato sinistro della pieve è addossato il campanile a torre, modificato tra Cinque e Seicento.
All’interno dell’edificio si conservano alcune opere degne di nota: la pala della Madonna del Pozzo, copia del dipinto di Raffaello, attribuita a Franciabigio (1482-1525), in cui è rappresentata la Vergine con il Bambino e San Giovannino; le statue in legno di S.Leonardo (inizi del XV secolo) e di S. Antonio abate (inizi del XVI secolo); un gruppo di terracotta policroma di scuola robbiana con la visitazione a S. Elisabetta e, dietro l’altare, un dipinto con la Crocifissione tra i Santi Lorenzo e Raffaele con Tobiolo, e due confratelli della Compagnia, realizzato intorno al 1560.
Per saperne di più vedi: C. Cerretelli, Prato e la sua provincia, Prato 2003, p. 272 sgg.