L’abbazia romanica di S. Martino in Campo (220 metri s.l.m), nel Comune di Capraia e Limite, si trova lungo la via che nel Medioevo costituiva un importante collegamento tra Artimino e il Montalbano inferiore e la zona di Empoli e Montelupo.
La chiesa, istituita nella prima metà dell’XI secolo dai Benedettini, fu pressoché completamente ristrutturata nel XII secolo, in seguito ad un crollo. Tale ristrutturazione portò ad una riduzione della sua lunghezza originaria e alla realizzazione di un’unica abside centrale che s’ispira a modelli pisani e che è caratterizzata, nella parte inferiore, da dieci archi ciechi che poggiano ora su mensole ora su semicolonne ornate con motivi incisi, e, nella parte superiore, da una superficie cilindrica decorata con archetti risalenti all’impianto benedettino.
Della struttura originaria (XI secolo) emergono dal piano di campagna all’esterno della chiesa i muri di fondazione delle tre absidi e quello di un campanile cilindrico tipico dell’area lombardo-ravennate, sostituito oggi da uno a vela.
Nel XV secolo, in seguito ad un cedimento del terreno, fu eliminata la navata sinistra la cui assenza contribuisce a dare all’interno della chiesa un aspetto asimmetrico.
L’interno, assai spoglio, conserva frammenti in pietra (un architrave ornato ad incisione e due capitelli figurati) attribuiti a maestranze lombarde dell’XI secolo e un affresco con Madonna col Bambino in trono, tra i Santi Giovanni Gualberto, Benedetto o Agostino, Niccolò e Maddalena del 1420 circa.
Per saperne di più vedi: C. Cerretelli, Prato e la sua provincia, Prato 2003, pp. 376-377.