La Chiesa intitolata a S. Michele, patrono dei Carmignanesi, fu costruita intorno al 1330 dove era già presente un piccolo oratorio con convento fatto realizzare da Bernardo da Quintavalle, e fu dedicata in origine a S. Francesco d’Assisi che secondo la tradizione era giunto a predicare a Carmignano nel 1211. Soltanto nel 1782 vi fu trasferita la sede della pieve di S.Michele, costruita intorno al Mille e ubicata ai piedi della Rocca di Carmignano dove oggi si trova una casa colonica.
L’edificio ripropone, nell’impianto originale, il tipico modello di chiesa francescana (sobria e severa) con grande navata centrale e cappelle absidali. Dell’originario impianto trecentesco resta traccia, soprattutto, sul lato sinistro della chiesa.
L’edificio, profondamente danneggiato dai conflitti della seconda guerra mondiale, ha conosciuto numerosi restauri nel secolo scorso che hanno portato, tra i vari interventi, all’eliminazione di alcune strutture realizzate tra Seicento e Settecento.
L’esterno è caratterizzato da una semplice facciata a capanna cui si appoggia il loggiato, settecentesco, a cinque arcate sostenute da colonne tuscaniche, semicolonne e pilastri agli angoli.
L’interno conserva il celebre dipinto di Iacopo Carucci, detto il Pontormo, Visitazione (1530 circa) in cui sono rappresentate Maria ed Elisabetta, nell’atto di scambiarsi pensieri e messaggi tramite la forza dei loro sguardi, assistite da due ancelle. Oltre all’opera del pittore empolese, la Chiesa conserva affreschi staccati del XV secolo e dipinti del XV-XVII secolo, tra cui la tela (1601) del pittore Cosimo Lotti che raffigura la Madonna col Bambino tra i Santi Domenico, Pio V, Caterina da Siena e Caterina d’Alessandria.
Annessi all’edificio sono il chiostro a pianta quadrata, con loggiato che si affaccia sul giardino in cui si conserva un pozzo seicentesco proveniente dalla pieve originaria, e l’Oratorio della Compagnia del SS. Sacramento.
Per saperne di più vedi: C. Cerretelli, Prato e la sua provincia, Prato 2003, p. 344 sgg.