La viticoltura fu introdotta in questa zona già dagli Etruschi (come testimoniano gli utensili per cantina ed i recipienti da vino etruschi). I Medici addirittura inviavano i loro prelibati vini come doni preziosi a quanti volessero compiacere.
Lunga è la storia del Carmignano: il Granduca Cosimo III operò la prima delimitazione del comprensorio di produzione del vino “Carmignano” con un bando del 1716, primo esempio in assoluto di regolamentazione di una denominazione di origine. Ad oggi il Consorzio, nato attorno a questo pregevole vino, è il più piccolo tra quelli inclusi nella ristretta cerchia dei produttori di vini D.O.C.G.
Il vino è lo specchio dell’anima della gente che abita attorno a quei campi da cui nasce.
Grazie al sole, che matura i grappoli che pendono dai verdi filari oramai da mille anni, Carmignano conta oggi una DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e ben quattro DOC (Denominazione di Origine Controllata).
I vini più conosciuti e amati del territorio sono i due rossi, il Carmignano DOCG e il Barco Reale DOC, vini che nascono dal medesimo vitigno (come d’altronde anche il Vin Ruspo DOC), ma che rappresentano due fasi di invecchiamento differenti, essendo il secondo commercializzato più giovane.
Molto rinomati anche il fresco rosato Vin Ruspo DOC e l’ambrato Vin Santo DOC, tanto buono da abbinare con gli amaretti carmignanesi.
Dal 1982 sia l’allegro Vin Ruspo che l’ottimo Vin Santo si possono fregiare della denominazione di origine controllata, denominazione che il Barco Reale ha ricevuto invece a partire dal 1994. Il Carmignano infine, la più piccola DOCG d’Italia, ha ottenuto questo titolo già nel 1990.
Dai vitigni della zona inoltre, accanto al Chianti Montalbano DOCG che è prodotto senza l’aggiunta di Cabernet, nascono alcuni considerevoli vini bianchi che però vengono prodotti in scarsa quantità.